Biblioteca

All’interno della “collezione storica”, la sezione  composta dalle opere del femminismo internazionale edite tra gli anni Sessanta e Settanta, in particolare dalle editrici al femminile, rappresenta un patrimonio unico per ampiezza e specializzazione nel panorama bibliotecario nazionale, sia dal punto di vista storico che teorico.

Ampiamente documentate sono le opere a carattere biografico o autobiografico relativo a donne illustri dall’antichità al contemporaneo: pittrici, musiciste, sante, regine, poete, letterate, scienziate. Un vero  repertorio per la storia delle donne. Significativa anche la sezione di letteratura e poesia italiana, comprendente una raccolta di opere, molte delle quali in prima edizione e autografate, di autrici importanti come Sibilla Aleramo, Annie Vivanti, Ada Negri, Grazia Deledda, Cristina Campo, Neera, Anna Banti, Alba De Céspedes, Gianna Manzini. Integra la sezione una ricca bibliografia di critica letteraria al femminile.

Altro repertorio di fonti per la storia delle donne è rappresentato dalla  raccolta di testi del primo movimento emancipazionista internazionale, da quella riguardante l’età dei fascismi, della Resistenza, e della nascita della Repubblica. La raccolta contemporanea, in continuo aggiornamento, anche sulla base dei “desiderata” delle/degli utenti, dà conto del rapporto tra donne e nuove tecnologie, donne e lavoro, dei nuovi femminismi nel mondo, con particolare riferimento alle tematiche del multiculturalismo e della globalizzazione.

E’ inoltre presente un catalogo di tesi di laurea e di dottorato con ottica di genere, molte delle quali realizzate presso Archivia, alcune delle quali vincitrici negli anni scorsi di premi nazionali.

Il catalogo SBN è consultabile sul sito
opac Regione Lazio

E’ anche un nodo della Rete Lilith (Rete informativa di genere femminile) ed il suo catalogo è consultabile in sede o, parzialmente, all’indirizzo
http://www.retelilith.it/

L’elenco dei libri presenti in biblioteca dal 2007 è riportato nella rubrica Libri ricevuti di Leggerete

E’ anche un nodo della Rete Lilith (Rete informativa di genere femminile) ed il suo catalogo è consultabile in sede o, parzialmente, all’indirizzo
http://www.retelilith.it/

L’elenco dei libri presenti in biblioteca dal 2007 è riportato nella rubrica Libri ricevuti di Leggerete

Emeroteca

La  sezione periodici della biblioteca Archivia è costituita da circa 600 testate tra italiane e straniere. Tra le riviste spente le più antiche sono La difesa delle lavoratrici (1912-1925) e Journal des demoiselles (1833-1925), tra le correnti DWF, Genesis, Leggendaria, Leggere Donna, Marea.

Preziosi sono anche i bollettini dei movimenti femministi italiani degli anni ’70, ciclostilati in proprio, da quelli dell’MLD e Pompeo Magno di Roma  a quelli dei Movimenti di liberazione di Pisa e Milano. E proprio a Milano alcuni gruppi femministi sentono l’esigenza di creare un giornale, Sottosopra, che sia lo strumento di collegamento tra tutte le associazioni isolate di donne, e il cui primo numero documenta le “esperienze dei gruppi femministi in Italia”.

Fra le riviste  Noi donne che risale al 1944 e di cui si possiede la collezione completa. Come sostiene Nadia Spano, una delle artefici dei numeri raccolti nella riedizione del ’44-’45 (1° reprint di un giornale femminile), “Noi donne è l’organo dei Gruppi di difesa della donna nell’Italia occupata dai tedeschi , mentre, nell’Italia liberata, è espressione del movimento che darà vita all’UDI, Unione donne italiane”.

Altro punto di riferimento per tutto il movimento femminista è la rivista Effe, mensile autogestito che “intende dare ampio spazio alle lotte che muovono dai gruppi e dalle militanti che operano in prima persona per dare una forza autonoma alle donne”. Nell’arco di nove anni di vita Effe si è occupata di tutti i temi dibattuti nel femminismo italiano e internazionale, con inchieste, cronache, recensioni e rubriche.

Altra rivista romana di grande interesse per la storia del Movimento delle donne è Differenze che vuole essere uno strumento di comunicazione aperto a tutte le donne che militano in collettivi femministi autonomi. Dal 1976 al 1982 ne sono usciti 12 numeri, ognuno realizzato da un collettivo diverso e caratterizzato da un argomento diverso. Per esempio il Gruppo femminista per la salute della donna di Roma affronta le tematiche dell’aborto, della contraccezione, della sessualità, del parto e delle istituzioni mediche, mentre il collettivo “Vivere lesbica” di Pompeo Magno pubblica gli atti del “Convegno di donne lesbiche” tenutosi a Roma presso la Casa delle donne, nel dicembre 1981.

Di grande successo negli stessi anni è Quotidiano Donna il cui primo numero andò letteralmente a ruba; cinquantamila copie sparite in tre ore. Da tutta Italia arrivarono al collettivo redazionale telefonate per richiederne altre copie, la più chiara dimostrazione che le donne “avvertivano l’esigenza di entrare nel mondo dell’informazione come soggetti attivi e non erano più disposte a subire un’informazione che passasse sulle loro teste e che le offendesse”.

Memoria Rivista di storia delle donne inizia le sue pubblicazioni nel 1981, realizzata da una redazione composta da storiche e studiose di altri ambiti disciplinari; per oltre un decennio rappresenta una voce autorevole e innovativa, contribuendo a dare forza e visibilità alla ricerca storica femminista

La collezione dei periodici di Archivia è visibile on line in SBN e in loco sul catalogo collettivo LILITH prodotto dai Centri di documentazione delle donne d’Italia. Le riviste sono solo consultabili in biblioteca; il prestito esterno è limitato alla rivista DWF.

Il catalogo SBN è consultabile sul sito opac

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